Autoritratto

IO

PROLOGO
Confessare manie e difetti,
difficile impresa per molti.
Tutti (o quasi) si dicon perfetti
(sogno e mito di molti stolti).
Io non faccio eccezione ai detti,
i miei giudizi sono a me rivolti.
Dirò solo dei pochi, veniali,
leggeri, obliando quelli capitali.

PAURA
La paura del fuori mi riduce
a timido essere, come ratto.
La casa, calda tana, mi seduce.
Fuori certo mi attende un gatto!
Dal mondo,esterno, viene luce,
suoni e voci dall’aere artefatto.
Come dal cilindro nero del mago
esce un lampo, un terrore vago.

DISORDINE
Cerco le chiavi: ma dove son esse?
Passa tempo! Non le trovo ancora!
Ieri le avevo! Dove le ho messe?
Cresce l’angoscia e passa l’ora;
rifaccio gesti , mosse, le stesse
fatte la sera, al rientro, e finora
nulla! Ma una luce sul più bello:
trovo le chiavi al posto dell’ombrello!

VANITÀ
L’aspetto mio è di uomo anziano!
Guardo lo specchio e la mia faccia
cadente e rugosa come di marziano.
Devo pazientare ormai sono robaccia!
I capelli, son pochi, grigi, e si alzano.
Il ricciolo ribelle resiste e s’affaccia.
Al bel tempo che fu c’era un velo:
il viso allora era coperto dal pelo!

DISTRAZIONE
Stanco! Nel letto il sonno non viene.
La mente vaga , dubbio! All’istante:
la porta è aperta, mi sovviene.
Il buon calore del letto , calmante,
lascio. Buio le stanze di cose piene,
a tentoni percorro all’uscio distante.
Non ricordo le azioni che ho fatto.
Mi sfuggono le cose che ho detto.

PIGRIZIA
Dal letto malvolentieri mi alzo.
Vorrei poltrire un poco ancora.
Da minuti sono sveglio e calzo
gli occhiali per guardare l’ora.
La mente vuole tornare di balzo
al sogno lasciato a metà sinora.
Ma il sogno non ritorna. Chissà!
Mi rimane il dubbio “come finirà?”

EPILOGO
Altri difetti incombono, più seri:
Invidia: dell’altrui bene e gioire!
Gelosia: per chi amo non da ieri!
Indifferenza: a chi dovrei sentire!
Vedete che difetti gravi, direi neri!
Manca l’odio che non posso sentire.
Ecco! cari amici, questo sono io:
una persona come tante, non un dio……

Piacere di conoscerti meglio Remigio Very Happy

bravo Remigio, in questo tuo ritratto hai reso quelli che son poi i difetti di noi tutti...

Nessuno è perfetto in questo vasto mondo

eppur siamo in pochi noi che lo ammettiamo,

quindi per questo alla fine diciamolo,

un premio... noi proprio per questo

ce lo meritiamo! Razz

Non è da tutti!

Un compagno

Mi scegliesti tu,
un giorno di primavera,
molti anni or sono;
pelo bianco e nasino nero.

Ti arrampicasti su di me:
“ pasciuto questo bipede”
pensasti , saggio già eri;
“a casa sua starò bene”.
.

Quarto di una dinastia felina,
intelligente e fedele;.
da giovane il più sventato,
discolo e avventuroso.

Ti piacevano le automobili!
Un finestrino aperto era
provare gli artigli affilati,
su sedili e porte.

Quella volta che rimanesti
nella vettura dell’incauto amico;
lui dovette riportarti a noi,
dopo un lungo viaggio.

Quella volta che salisti
in cima al palo del telefono.
Apparivi disperato e tutti
angosciati per la tua sorte.

Poi l’arrivo dei pompieri
e tu…disturbato dal trambusto,
con elegante volteggio atterravi
sui soffici cespugli del giardino.

Io rosso di vergogna lesto
a scusarmi col maresciallo
“Nessun problema signore,
tanto ci siamo abituati”

Merenda e bibite per tutti
e coccole a te che mogio
eri stato già espulso
dalla cabina del veicolo rosso.

Quella volta che cadesti
dentro il pozzo di acqua gelida;
ti tirai fuori con un secchio,
ben bagnato e corrucciato

Da adulto diventasti
vero padrone della casa.
Sempre attento osservavi
con i tuoi occhi di giada.

Mi hai sempre amato
Come si ama un compagno
Utile, ma un poco tonto
Amico di giochi anche.

Lei invece l’adoravi!
L’amavi di amore vero..
Restavi con lei per ore
in grembo o ai suoi piedi

Ricevevi le sue carezze
con le fusa e sembravi
capire le parole che lei
mormorava affettuosa

Poi, un giorno, lei partì
andò non ritornò più.
Tu l’aspettasti invano,
per molti giorni allora

Oggi ancora la cerchi;
Vai alla sua poltrona
e mi guardi e mi chiedi
di farla tornare da te

Siamo rimasti soli,
io umano e tu felino,
due vecchi sconsolati
nell’opacità del crepuscolo.

Tu la sera mi cerchi,
vuoi sentirmi vicino,
lo voglio anch’io
e,insieme, cerchiamo
l’oblio del sonno.

Remigio caro che te posso dire, tu con il tuo dialogo a due del tuo felino,

mi hai commosso:( Sad

ciao buona notte

Sei proprio bravo Remigio, è molto bella questa poesia...c'è in essa tutto l'amore per il tuo amico felino e quello che lui dona a te e in passato alla tua amata!

Il finale poi è molto commovente, m'è piaciuta molto....bravo...mi ripeto ma è così! Very Happy